shutterstockL’ immunoterapia oncologica :  una grande speranza

Dr.  Wally  De Pirro

 

Dobbiamo riferirci agli anni ’40 del secolo scorso per individuare i primi chemioterapici antitumorali : le mostarde azotate e gli antagonisti dell’acido folico. Da allora abbiamo assistito allo sviluppo e alla produzione di farmaci sempre più specifici grazie anche alla continua evoluzione delle biotecnologie, della genetica, della biologia molecolare.

Pur nella consapevolezza della complessità del problema delle patologie tumorali è pur vero che in questi 80 anni si sono aperte frontiere sempre più  “mirate” di cui l’immunoterapia è  certamente un passaggio molto promettente .Prezioso a questo proposito è il riconoscimento dell’American Society of Clinical Oncology che nel suo rapporto annuale 2017 ha dichiarato l’immunoterapia il migliore avanzamento dell’anno nella ricerca contro il cancro.

In parole molto semplici l’immunoterapia  è una strategia di cura che agisce  direttamente sul  sistema immunitario con lo scopo di indurre, amplificare o sopprimere la reazione dell’organismo contro un agente  esterno. Classico è l’esempio dei vaccini tout court che agiscono contro alcuni agenti infettivi (batteri, virus).

La ricerca ha dimostrato come questo tipo di approccio terapeutico abbia effetti positivi anche nel trattamento di patologie tumorali di vario tipo. In particolare si è sfruttato il fatto che le cellule maligne esprimono delle proteine specifiche(antigeni tumorali) che le differenziano dalle cellule normali. Se il sistema immunitario  viene adeguatamente stimolato, riesce a riconoscere questi antigeni tumorali e ad attaccare di conseguenza le cellule malate che ne sono portatrici.

E qui sta  la grande svolta rispetto alla chemioterapia tradizionale. L’immunoterapia oncologica non agisce direttamente sulle cellule tumorali ma stimola il  sistema immunitario (il nostro esercito personale) ad allertarsi e ad attaccare  il tumore. La ricerca e gli studi in corso sono quindi volti a studiare e a scoprire i “segnali”, al momento  ancora non conosciuti, che caratterizzano la cellula malata e che rappresentano il bersaglio da colpire.

Le nuove frontiere che si aprono in questo campo stanno rivoluzionando il sistema terapeutico classico in quanto si passa dai trattamenti medicali classici applicati “a tutti” a trattamenti assolutamente specifici “ad personam”  creati in laboratorio sulla base di cellule cancerose estratte con varie tecniche dal singolo paziente le quali “insegnano” all’organismo come aggredire le cellule malate. E’ prossima l’era del farmaco personalizzato. Questo strumento terapeutico non esclude assolutamente gli altri presidi curativi  ovvero la chirurgia, la radioterapia la chemioterapia. Rispetto a quest’ultima risulta meno tossica, più facile da tollerare e quindi consente una qualità di vita migliore..

Al momento quali sono i primi risultati?

L’immunoterapia ha dato per ora risultati particolarmente incoraggianti in caso di tumore al rene, polmone, distretto testa-collo, vescica ,linfoma di Hodgkin.

Le incoraggianti scoperte scientifiche nell’ambito dell’immunoterapia oncologica non devono però far perdere di vista la fondamentale importanza della prevenzione che resta pur sempre il primo indiscusso baluardo contro questo male.

Questo vuol dire rispondere al richiamo degli screening di massa proposti  dalle proprie strutture sanitarie  e seguire i consigli e le norme per conservare al meglio il nostro bene più prezioso.

 

 

Il corpo umano è un tempio e come tale va curato e rispettato, sempre.

(Ippocrate 460 a.c – 377 a.c)

 

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